Nelson Mandela International Day

Pagina pubblicata in data 18 luglio 2021
Aggiornata il 22 agosto 2022

È sufficiente fare una breve ricerca attraverso Google, o per i più ardimentosi, entrare in una libreria, per rendersi conto della quantità di titoli disponibili sulla vita ed il pensiero di Nelson Mandela.

Neanche il grande cinema è rimasto immune al fascino esercitato da questo uomo. Rivoluzionario avvocato e attivista, lottò contro l'apartheid e per questo trascorse ben 27 anni in carcere, per poi diventare il primo presidente di colore del Sudafrica.

Sono ben cinque le pellicole che il grande cinema gli ha dedicato (senza contare ovviamente documentari, film per la TV, e quant’altro).

Nel 2007 Il colore della libertà - Goodbye Bafana, nel 2009 Invictus di Clint Eastwood, con Morgan Freeman (film ispirato ad uno dei libri biografico su Mandela). Fra gli ultimi Mandela: la lunga strada verso la libertà, con Idris Elba. Questo forse è il film più "verosimigliante", come amerebbe dire (forse) Giovanni Verga.

Il film, diretto da Justin Chadwick, ha avuto la sua première a Londra in presenza dei reali di Inghilterra. A fine proiezione, dopo i titoli di coda, il produttore Anant Singh ed Elba stesso salirono sul palco per annunciare al pubblico che era giunta notizia della morte di Nelson Mandela, spentosi nella sua casa di Johannesburg.

Forse questo evento ha contribuito a rendere il film quello più "sentito" dagli ammiratori di Madiba.

Un uomo su cui credo si sia scritto di tutto, per cui, non credo di poter aggiungere qualcosa a quello che già è disponibile online. Ecco perché ho scelto di soffermarmi su cosa, della vita di questo uomo, mi ha colpito.

Di Mandela mi ha sempre fatto riflettere il suo "essere umano". Mi ha sempre colpito il suo non essere perfetto. Un uomo con pregi e difetti, capace di lottare contro la segregazione razziale, di ispirare migliaia e migliaia di uomini, di subire 27 anni di carcere duro, ma allo stesso tempo di non riuscire a tenere saldo il proprio matrimonio.

Di lui, infatti, mi ha sempre colpito una frase: "non giudicarmi dai mie successi, giudicami per tutte le volte che sono caduto e mi sono rialzato".

Sono parole che descrivono appieno il carattere e la tenacia di quest’uomo che per me è divenuto, quando ero adolescente, una persona a cui ispirarmi. Nonostante la sua adesione alle idee marxiste e la sua partecipazione al Partito Comunista Sudafricano. Lui più di tutti è, infatti, l'esempio dell'imperfezione umana. Ognuno di noi ha lati oscuri e lati che risplendono. In poche parole è un perfetto esempio di "essere umano".

Nonostante le sue idee comuniste (che non condivido) è fra le molte persone a cui guardo quella che più mi ha stimolato ad interessarmi alla politica (anche se poi, dopo una breve esperienza giovanile, ho capito che non fa per me).

L’unico problema con questa sua frase è che non sono mai stato capace di trovare quando l’ha pronunciata o dove l’ha scritta. Questa frase pervade una marea di libri di leadership ma nessuno ne cita la fonte. Quindi non ho una certezza assoluta che siano sue parole.

Il 18 luglio del 1918 nasceva un uomo che ha segnato la storia dell’intero pianeta, ed è per questo che L’Organizzazione delle Nazioni Unite, nel 2009, ha scelto di dedicare questa giornata a Nelson Rolihlahla Mandela, premio Nobel per la pace nel 1993, che ha scelto di lottare contro la segregazione razziale, il razzismo e la povertà per favorire la giustizia sociale e il rispetto dei diritti di tutti. Con tutti i pregi ed i difetti che contraddistinguono un essere umano, e questo, a mio parere, lo rente ancora più grande.

Dott. Francesco Russo